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sabato 24 luglio 2010

RIQUELME PERCHE' NO...SEMMAI ARRIVASSE..


" perché nessuno prende Riquelme?". Noi vogliamo provare a rispondere.

2 commenti:

  1. L'argentino Juan Roman Riquelme, classe '78 in queste ore sta trattando il rinnovo con il Boca e, se andasse male.. si potrebbe prendere a parametro zero..pagandogli solo l'ingaggio.. è il classico numero dieci. Perché nessun in Italia cerca di prenderlo? Semplice, perché in Italia farebbe ridere.


    Lo diciamo senza usare mezzi termini e con la consapevolezza che Topo Gigio (uno dei suoi soprannomi) è dotato di classe cristallina e grande visione di gioco, ma in Italia si perderebbe immediatamente. Roman è lento come pochi ed ha bisogno di giocare in totale serenità, cosa che nessun difensore e mediano italiano gli permetterebbe. Inoltre ha dimostrato più di una volta di essere caratterialmente molto fragile. Ai Mondiali di Germania 2006 ha trascinato l'Argentina fino ai quarti salvo poi perdersi contro la Germania. Nella Champions League 2005/06 è stato strepitoso trascinando il Villarreal fino alla semifinale, ma poi è crollato psicologicamente davanti a Jens Lehmann. Nei minuti finali del match di ritorno sbagliò infatti il rigore che avrebbe portato i suoi ai supplementari.

    Ve lo ricordate? Molti direbbero: "Aveva la classica faccia di quello che il rigore lo sbaglia di sicuro". Topo Gigio è fatto così. Deve avere la testa sgombra, deve sentirsi amato per dare il cento per cento. Ma alla prima difficoltà si scioglie come neve al sole. In Italia non avrebbe pace. Alla prima brutta prestazione perderebbe motivazioni e in campo faticherebbe parecchio a trovare la posizione. E' un grande, ma non un grandissimo. Infatti ha fatto malissimo a Barcellona (grande club) e benissimo al Villarreal (squadra modesta).




    Ci sono giocatori così nel mondo del calcio. Gente capace di numeri incredibili, ma anche di vuoti profondi. Vi ricordate Manuel Rui Costa? Con la Fiorentina fece cose egregie poi al Milan fu uno dei tanti. Collezionò molti assist, ma non ebbe mai un buon rapporto con il gol. Giocava in orizzontale e prima di dare via il pallone doveva toccarlo almeno tre volte. Lento, anzi lentissimo. Poi arrivò Kaka' e lui disse che il brasiliano avrebbe fatto fatica a togliergli il posto. Neanche una settimana dopo lo guardava dalla panchina e aveva gli occhi tristi di chi già si era arreso.

    Vi ricordate Gianfranco Zola? Numeri, colpi di tacco e genio all'ennesima potenza. Ma nei momenti decisivi mai un acuto. Ai Mondiali statunitensi del 1994 entrò in campo contro la Nigeria e venne espulso poco dopo. Un rosso ingiusto, che in ogni caso ci lasciò in dieci. Poi agli Europei del 1996 si fece parare un rigore dal tedesco Andreas Kopke e l'Italia venne eliminata.

    Ci sono momenti nella storia di un calciatore che fanno la differenza. Da una parte c'è la gloria, dall'altra la normalità. Molti ottimi giocatori trovandosi al bivio hanno sempre preso la strada della normalità. A molti è sempre mancato un soffio per essere davvero speciali. Uno di questi è Juan Roman Riquelme. Per questo motivo nessuno punta su di lui in Italia. Pardon, per questo motivo noi non punteremmo su di lui

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  2. Certo al Brescia, piccola squadra, sarebbe l'idolo indiscusso..il Deus ex machina..l'uomo a cui dare tutti i palloni....si sentirebbe leader campione..come al Villareal.....ma in Italia i difensori non ti fanno pensare nemmeno un secondo e ne avrebbe certamente due sempre alle costole...e qui che avremmo qualche dubbio..sui tempi della giocata...sarebbe solo classe allo stato embrionale..che difficilmente verrebbe manifestata...Diamamnti è piu veloce , giovane scattante...e puo variare su tutto il fronte d'attacco..Riquelme è certamente anche di difficile collocazione in campo..certo forse Iachini amerebbe avere di questi problemi...vedremo..

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